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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 18 luglio 2021

Vangelo di Marco 6,30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Il coraggio della missione

 

Se domenica scorsa abbiamo ascoltato e meditato il vangelo nel quale Gesù inviava i discepoli per annunziare il vangelo, in questa domenica ci viene ci viene descritto il ritorno dalla missione. Gesù li aveva inviati dando delle regole ben precise: non portare nulla con sé, se non soltanto il bastone, e con l’impegno di guarire i malati e scacciare i demoni. Ora essi rientrano, si riuniscono attorno a Gesù, e raccontano quanto hanno vissuto. Sicuramente erano stanchi, come quando si fa molta strada, ma erano certamente soddisfatti per la fiducia ricevuta da Gesù, e ricchi di nuove esperienze. Gesù li ascolta con attenzione, e, anzi, li invita a recarsi con lui, in un luogo in disparte: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’”. Molto importante ricordare che Gesù chiamò quelli che volle, perché stessero con Lui, e per mandarli a predicare, ed è proprio quello che Egli fa con coloro che aveva inviato: vuole ancora radunarli attorno a s per ascoltarli e condividere il frutto della stessa missione. La strada e l’esperienza condivisa con Gesù è molto affascinante e desiderabile, tanto che anche noi desideriamo prendere la barca e stare in disparte con Gesù. Ma la vita di Gesù, così come la vita del discepolo, non permette grandi soste per stare “in disparte”, perché anche là trovano persone che accorrono a Gesù, per ascoltare la sua parola, per vederlo, incontrarlo o chiedere anche la guarigione. Gesù non si scompone alla vista della folla, perché sa di essere stato mandato dal Padre per la salvezza di tutti, e anzi, si commuove e prova compassione perché “erano come pecore che non hanno pastore”. Gesù ogni volta che incontra la folla che lo cerca, sente il desiderio irresistibile di rispondere alla sua chiamata e alla sua missione di salvatore del mondo. Nulla gli impedisce di agire, di incontrare le persone e di annunciare la bella notizia del vangelo. Anche noi, in forza del battesimo e della fede professata, siamo chiamati dal Signore, per stare con Lui e oi per essere inviati. Ogni volta che partecipiamo alla celebrazione eucaristica, sperimentiamo lo stare con Lui, ascoltiamo la sua parola e sentiamo il fuoco della missione che ci rende apostoli nel nome di Gesù. Potessimo crescere ogni giorno e ogni domenica nella capacità e nel coraggio di raccontare l’esperienza della nostra fede!  Chiediamo di essere sempre più una Chiesa “in uscita”, capace di incontrare l’uomo nelle periferie fisiche ed esistenziali della vita, per comunicare e testimoniare la bellezza del vangelo.

Fr Giuseppe Piga

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