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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 30 maggio 2021

Vangelo di Matteo 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Annunziatori del mistero di Dio
 
Dopo aver celebrato la Pasqua e il tempo pasquale sino alla Pentecoste, in questa domenica celebriamo il mistero di Dio, uno e trino, che viene comunicato nel testo che conclude il vangelo di Matteo Il brano di oggi situa l’incontro di Gesù Risorto con gli undici, in Galilea. La comunità degli apostoli, pur segnata dalla fragilità umana, riceve l’incarico, il mandato missionario: “Andate e fate miei discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”. Molto importante pensare che l’invio in missione avvenga in Galilea, luogo che ha segnato l’infanzia di Gesù, la sua vita nascosta, l’incontro di Gesù con “le genti”, con coloro che non
appartenevano al popolo di Israele. Gesù, dunque, si presenta agli undici, ed essi Lo riconoscono come il Signore, Colui che è morto e risorto, come Colui che diventa oggetto di adorazione e preghiera per coloro che credono e crederanno in Lui.
A partire dal riconoscimento di Gesù come il Signore, centro della vita e 
della fede, viene situato da Matteo l’invio in missione. Il vangelo deve essere annunziato non più o soltanto al popolo di Israele, ma a tutti i popoli. L’invio in missione e il comando di battezzare tutte le genti, avviene “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Gesù rivela il mistero, la presenza e l’opera delle tre persone divine, ossia della Santissima Trinità. Gli undici annunciano il vangelo alle genti, estendendo la 
comunità dei credenti in ogni latitudine e raggiungendo ogni confine del mondo. La Chiesa annuncia il vangelo e amministra il battesimo nel nome della Trinità, rafforzando la propria identità, ossia il Corpo di Cristo che è la Chiesa, che riconosce il mistero di salvezza, lo accoglie, lo vive e lo annuncia. L’invio in missione è accompagnato dalla presenza di Gesù, che continua a garantire il nostro cammino e la testimonianza della fede. Tutta la vita della Chiesa e di ogni uomo è sotto l’azione di Dio Uno e Trino, e noi siamo chiamati a riconoscerlo e ad accoglierlo in noi per testimoniarlo con la vita.
San Francesco ci invita a fare di noi la casa della presenza di Dio: “E costruiamo in noi una casa, una dimora permanente a Colui che è Padre e Figlio e Spirito Santo”. Ogni uomo è chiamato a diventare casa e luogo dove Dio decide di abitare.
Chiediamo di riconoscere la presenza di Dio in ogni fratello e sorella che, nella povertà e fragilità dell’esistenza, si mette alla ricerca del volto di Dio.
Fr Giuseppe Piga
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