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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 17 gennaio 2021

Vangelo di Giovanni 1,35-42

Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. 

 
CHIAMATI AD ESSERE DISCEPOLI
 
In questa domenica, il vangelo di Giovanni, ci presenta un momento della “settimana” di Gesù, che, segue ad altri importanti momenti presentati dall’evangelista. In un primo giorno, una delegazione di sacerdoti interroga Giovanni il Battista rispetto alla sua identità, poi di seguito il Battista indica Gesù come l’Agnello di Dio, e nella pagina odierna Il Battista indica Gesù a due suoi discepoli, Andrea e Giovanni, che decidono di seguirlo. Questi due discepoli del Battista decidono di seguire Colui che è stato definito ”agnello di Dio”. Molto interessante comprendere l’atteggiamento di Gesù e il suo entrare in relazione con questi nuovi discepoli, attraverso la domanda che pone loro: “Che cosa cercate?”. Gesù non fa subito una diagnosi
rispetto ai motivi che ci inducono a cercarlo o volerlo seguire, ma piuttosto chiede di imparare a leggere e conoscere il proprio vissuto per capire bene i nostri desideri e il motivo che li guida. Quando i due discepoli lo chiamano e lo riconoscono “Rabbì” e chiedono “dove dimori?”, allora Gesù dice loro “venite e vedrete”. Quando il desiderio di seguire Gesù, si fa forte, dentro di noi, Lui ci indica i passi da fare, e ci invita a cercare, a seguire, a stare con lui. Molto bello constatare come il momento in cui i discepoli stanno e dimorano con Gesù, rispondendo al suo invito, rimane profondamente scolpito nella loro mente, nel loro cuore, sino a cambiare totalmente la loro vita. Il loro cammino diventa così convinto e accattivante, che, sono capaci di invitare altri alla sequela di Gesù: “Andrea incontrò per primo suo fratello Simone, e lo condusse da Gesù.
Gesù, fissò lo sguardo su di lui. L’esperienza e la vita dei discepoli è stata segnata profondamente dall’incontro con Gesù, che si mostra nella sua dimensione umana, come colui che cammina, incontra, vede, coinvolge, accoglie, chiede una coscienza profonda, legge il nostro cuore, non si sostituisce a noi, ci invita a seguirlo, a vedere e a dimorare con Lui. Questi sono i passi di chi chiede o accetta di diventare discepolo di Cristo Gesù, e anche di altri da coinvolgere nella sequela. Lasciamoci coinvolgere anche noi, da questo vangelo. Riconosciamo il momento in cui, magari già cristiani, abbiamo incontrato in modo nuovo e con rinnovata consapevolezza Gesù? Siamo consapevoli che la sua chiamata a seguirlo per le strade del mondo, ci rende testimoni con la parola, con l’esempio e con il servizio a quanti vivono nel disagio e nella povertà?
 
Fr Giuseppe Piga
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