IL VERBO DI DIO VIENE AD ABITARE IN MEZZO A NOI
La seconda domenica dopo il Natale ci offre l’opportunità di riflettere sul Prologo del vangelo di Giovanni. Il Cristo Gesù, nato a Betlemme, dalla Beata Vergine Maria, viene presentato come il “Verbo”, la Parola fatta carne, il Figlio di Dio. Il Verbo è presso Dio, il Verbo è Dio, ed è Colui che venne a porre la Sua dimora in mezzo a noi. Per mezzo del Verbo, tutto è stato fatto, e diviene luce che illumina ogni uomo. E se Giovanni il Battista è venuto a preparare la strada, il Verbo viene a salvare gli uomini. Il linguaggio dell’evangelista Giovanni, ci mostra ancora quel bambino, come Colui che, se accolto, ci dà il potere di diventare figli di Dio. Il Verbo si è fatto uomo, è venuto nella nostra umanità e ci chiede di riconoscerlo come la rivelazione di Dio. Passati i giorni in cui siamo avvinti dalla bellezza del bambinello e dall’aspetto emotivo nonché tradizionale, ora ci viene chiesto di riconoscere nel Cristo, l’uomo adulto, il Figlio, il Salvatore e redentore dell’uomo. Cristo si fa uomo, e darà tutto se stesso, per concedere all’uomo, di partecipare della sua vita divina. Per ciascuno di noi, Egli è la luce che illumina le nostre tenebre, che ci rende liberi e ci dà il coraggio della testimonianza. Quella Parola e quel Verbo creatore, entra in ciascuno di noi e ci ricrea interiormente e orienta il nostro cammino, rendendoci segno della presenza di Dio. Lui ci illumina e ci rende luce per illuminare con la fede, coloro che incontriamo nel nostro cammino. Nel passo odierno, del Prologo si parla di coloro che non Lo hanno riconosciuto, né accolto, e se noi lo accogliamo e ci apriamo al dono della grazia e della presenza di Dio, avremo la luce che illumina ogni situazione di buio e di oscurità. Se impariamo a riconoscere il Signore Gesù, come il Verbo, la luce, Lui renderà noi capaci di vincere le tenebre del mondo. Chiediamo al Signore la grazia di accoglierlo in noi, e di essere poi per coloro che incontriamo, luce e orientamento di vita. Per coloro che vivono nella povertà, nel dolore e nella fragilità dell’esistenza, possiamo essere segno di speranza. O Sapienza eterna, che ti sei fatta tu stessa bambino per venire ad abitare in mezzo a noi, vieni e rimani con noi! Vieni per vivere la nostra vita e rinnovarla con la tua grazia. Prendici alla
tua scuola, insegnaci l’alfabeto della vera conoscenza, mostraci la via e guidaci per mano fino alla meta del nostro cammino. Amen
Fr Giuseppe Piga