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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 6 gennaio 2020

La liturgia di questa festa dell’Epifania, ci presenta il quadro della nascita di Gesù, tra Maria e Giuseppe, e i Magi, che dal lontano oriente si incamminano sotto la guida della stella, alla ricerca del re dei giudei, sino a giungere al luogo dove si trovava il bambino. I magi sono mossi dal desiderio di sapere cosa è avvenuto e dal pensiero di cercare il luogo dove sarebbe nato un re. I magi compiono un lunghissimo cammino, e quando la stella scompare ed essi non sanno dove andare, si rivolgono ad Erode per avere notizie. Nemmeno Erode e con lui, tutta Gerusalemme, sa di cosa parlino i magi, Le profezie parlano di Betlemme, luogo nel quale sarebbe nato un capo e pastore del popolo d’Israele. Il re Erode chiama i magi e chiede che tornino per dare informazioni precise, per poter andare anche lui ad ”adorarlo”. Il racconto di Matteo ci rivela lo stupore dei magi che, arrivati alla grotta, videro il bambino con Maria sua Madre, si prostrarono e lo adorarono.In questa stupenda scena della visita dei magi, ci troviamo dinanzi a coloro che sanno il realizzarsi di un fatto, ma per vedere e comprendere, hanno bisogno di darsi una direzione, di mettersi in viaggio, di farsi guidare da una luce, e poi di giungere tra tante difficoltà e pericoli, dinanzi al bambino, e solo in quel momento giunge la gioia e lo stupore di aver raggiunto l’obiettivo: Gesù.Come tutta la storia di Gesù, così la sua nascita e così la visita dei magi presenta un percorso di povertà e fragilità. Dio sceglie ciò che è piccolo, semplice e povero per parlare con noi e per confondere i sapienti che credono di bastare a se stessi.Tutti gli elementi dell’esperienza dei magi sono per noi importanti per il cammino della nostra vita: la strada, l’obiettivo, la luce che ci accompagna e la Scrittura che conferma. Tutto ciò costituisce un percorso di fede che conduce la nostra vita e il nostro spirito verso la meta dell’esistenza, ossia l’incontro con Cristo Gesù, nostro Salvatore. Vedere Lui, il Signore, riconoscerlo e adorarlo diventa la forza della vita. La contemplazione del Cristo diventa motivo di profonda gioiaDio guida ogni giorno sul cammino di ogni uomo che cammina alla ricerca del volto del Signore. Dio veglia il nostro desiderio di gioia e pace. Dio sostiene i nostri passi e ci offre la sua luce per illuminare le tenebre del mondo. Gli uomini di ogni popolo e nazione, rappresentati dai magi, sono chiamati a riconoscere il Salvatore e messia. Lui è piccolo, ma tutti possono incontrarlo, vederlo, accoglierlo e adorarlo. Alla grotta di Betlemme giungono i pastori, persone considerate di poco valore, perché a loro si presentasse il mistero di Dio, e poi giungono i magi, dal lontano oriente, ma tutti riconoscono il Messia .  Oggi i magi ci dicono quanta gioia può nascere in noi quando ci lasciamo guidare da Dio e dalla sua luce. I magi dopo aver trovato il Signore non hanno bisogno di ripercorrere strade vecchie, ma con Dio possono fare strade nuove, ormai Dio è con loro e illumina ogni loro passo. Chiediamo al Signore di essere Lui la Stella che guida i passi del nostro vagare alla ricerca di un senso nuovo della vita. Ogni uomo e ogni popolo smarrito possa ritrovare la strada che conduce a te.

Fra Giuseppe Piga

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