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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 12 gennaio 2020

La domenica che stiamo vivendo conclude il tempo di Natale, e crea un legame tra il tempo di Natale e il tempo Ordinario. Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù, non più piccolo nella grotta di Betlemme, ma uomo adulto, che ha già vissuto i suoi trent’anni con Maria e Giuseppe, nella casa di Nazareth. E se Domenica scorsa eravamo dinanzi al bambino Gesù, riconosciuto e manifestato come il Salvatore delle genti, oggi ci troviamo dinanzi alle rive del fiume Giordano dove Gesù riceverà il Battesimo e inizia la sua vita pubblica. . Da tempo Giovanni il Battista si trova presso il Giordano, e richiama gli uomini alla conversione, attraverso il Battesimo. Anche Gesù, dalla Galilea, venne al Giordano per farsi battezzare da Giovanni Battista. Lui, il Signore e Salvatore, si unisce alla folla, e senza alcun clamore, chiede a Giovanni, di ricevere il battesimo. Ma, ci racconta l’evangelista Matteo:”Giovanni voleva impedirglielo dicendo: sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. Giovanni Battista sa che l’uomo dinanzi a lui, colui che chiede di essere battezzato, è il Messia, il Cristo, Colui al quale lui prepara la strada.  E se il Battesimo indicava l’impegno di ciascuno, per cambiare vita e lasciare il male, ci chiediamo perché Gesù, che riconosciamo senza peccato, va a farsi battezzare?Gesù non ha bisogno di battesimo, ma sicuramente ora entra in una dimensione nuova della sua vita: lascia la vita di famiglia a Nazareth e va a predicare e ad inaugurare il Regno di Dio. Gesù si mette in fila con i peccatori pur non avendo bisogno di purificazione, ma dimostra davvero di essere il Dio con noi. Lui condivide la nostra dimensione umana, la nostra fragilità, eccetto il peccato, perché è venuto per la nostra salvezza. Diventa solidale con l’uomo e si prenderà carico della nostra umanità sino alla morte di croce. Gesù riceve il Battesimo e avviene qualcosa di sorprendente: “si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui”. E infine si udì una voce:”Questi è il Figlio mio, l’amato; in lui ho posto il mio compiacimento”. Gesù si sottomette al battesimo mostrando la sua estrema vicinanza con noi peccatori.  Siamo chiamati a prendere atto di quanto il Signore ha fatto per noi, e a far memoria di ciò che abbiamo ricevuto il giorno del nostro battesimo, ossia la figliolanza divina.  Facciamo memoria del nostro battesimo e rinnoviamo in noi il desiderio e l’impegno di vivere la vita cristiana da uomini nuovi. Il Signore ci dia poi uno sguardo nuovo per mostrare vicinanza e solidarietà con quanti vivono la fatica e la fragilità dell’esistenza. Preghiamo Dio nostro Padre: Padre Onnipotente ed eterno, che dopo il Battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di Lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore.

Fra Giuseppe Piga

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