Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, ha formalmente consegnato attestati di riconoscimento a 38 Paesi per aver dimezzato la fame, in anticipo rispetto al 2015, data stabilita dagli obiettivi internazionali.
Nel corso di una cerimonia ad alto livello, alla quale hanno partecipato diversi capi di stato, 18 paesi hanno ricevuto diplomi per essere riusciti a raggiungere prima del tempo stabilito sia il primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio di dimezzare la proporzione di coloro che soffrono la fame entro il 2015 – sia quello stabilito dal Vertice Mondiale dell’Alimentazione, di dimezzare per il 2015 il numero totale delle persone sottonutrite.
-870 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare. Il numero è sceso rispetto al 1990, ma è un po’ più alto che all’inizio della crisi economica (2008).
-Il 98% delle persone sottonutrite vive in Paesi poveri o in via di sviluppo, dove costituiscono il 15% degli abitanti.
-La maggior parte di essi vive in Asia e nel Pacifico (circa 563 milioni di persone). Del resto, qui vive la maggiore quota di popolazione mondiale, ma i numeri segnano cali promettenti.
-Se le donne che lavorano nei campi avessero lo stesso accesso alle risorse che hanno gli uomini, il numero dei sottonutriti potrebbe essere più basso di 150 milioni.
-La malnutrizione contribuisce alla morte di 2,6 milioni di bambini sotto i 5 anni ogni anno (un terzo del totale).
-Più o meno un bambino su sei (circa 100 milioni) nei Paesi poveri è sottopeso.
-Un bambino su quattro nel mondo ha ritardi nella crescita (rachitismo). Nei Paesi poveri, uno su tre.
-L’80% dei bambini con ritardi nella crescita vive in una ventina di Paesi.
-66 milioni di bambini della scuola primaria vanno in classe a stomaco vuoto. 23 milioni in Africa.
-Il Programma alimentare mondiale (Pam) calcola che in un anno per sfamare questi 66 milioni di bambini servono 3,2 miliardi di dollari.