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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 20 settembre

Commento al Vangelo di Matteo 20,1-16
 
TUTTI CHIAMATI A LAVORARE NELLA VIGNA DEL SIGNORE
 
Il Vangelo di questa domenica, attraverso la parabola dei lavoratori nella vigna, ci aiuta a rileggere i fatti della nostra vita, con uno sguardo di fede. Il brano odierno è preceduto dalla domanda di Pietro a Gesù: “noi che abbiamo lasciato ogni cosa, cosa avremo in cambio?” Gesù rispose: ”il centuplo quaggiù, e la vita eterna”. La parabola presentata è una conseguenza e una chiarificazione della risposta di Gesù a Pietro. Ci troviamo dinanzi ad un padrone che chiama operai in diverse ore della giornata, per lavorare nella sua vigna, e al termine della giornata consegna la stessa paga a tutti, in eguale misura, iniziando dagli ultimi sino ai primi. La chiamata avviene unicamente per iniziativa del padrone, del Signore, che non aspetta che le persone vadano a lui per chiedere lavoro, ma lui stesso va nelle piazze a cercarli, e va più volte. Il giorno rappresenta la nostra vita, tempo nel quale ci viene concesso di lavorare per Dio, mentre poi, alla sera della vita, non sarà più possibile, perché quello sarà il tempo del raccolto del frutto. Dovessimo entrare nella storia e nella vita degli operai che il padrone chiama, scopriremo il loro malessere, la loro solitudine, la loro sofferenza nel non poter portare il pane alla famiglia, o vedere che nella loro vita tanta delusione, sconforto e forse sfumata la speranza. La conclusione della parabola è caratterizzata dalla paga data agli operai: la stessa per tutti, a prescindere dal tempo di lavoro, e consegnata in modo tale che tutti conoscessero la paga dell’altro. La somma di denaro concordata e ricevuta, è la paga della vita, è l’unica moneta: la possibilità della salvezza. Anche a noi capita talvolta di essere gelosi perché qualcuno riceve quanto noi, o siamo
invidiosi perché il “padrone” è buono. Ma dobbiamo riconoscere che il grande dono ricevuto, è la chiamata a lavorare nella vigna, lavorare per il Signore, e di conseguenza sperimentare l’amore grande, sconfinato di Dio, che tutti ama e a tutti vuole concedere la sua grazia. Chiediamo al Signore la grazia di metterci sempre al suo servizio, e di imitarlo, andando nelle piazze a cercare chi ha bisogno di aiuto, sostegno, lavoro.
Padre, giusto e grande nel dare all’ultimo operaio come al primo, le tue vie distano dalle nostre vie quanto il cielo dalla terra; apri il nostro cuore all’intelligenza delle parole del tuo Figlio, perché comprendiamo l’impagabile onore di lavorare nella tua vigna fin dal mattino.
 
Fr Giuseppe Piga
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