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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 13 settmbre

Commento al Vangelo di Matteo 18,21-35
 
RESI CAPACI DI PERDONARE
 
Dopo il tema della correzione fraterna, Il Vangelo di oggi presenta quello del perdono. Pietro propone a Gesù una questione molto importante per la vita di fede della comunità cristiana e per ogni singolo battezzato, ossia la possibilità di perdono dinanzi alla colpa del fratello: “se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli?”. Alla domanda di Pietro, segue la risposta di Gesù, attraverso la “parabola del servo spietato” che presenta un servo che aveva un debito di diecimila talenti (circa 164 tonnellate d’oro), nei confronti del suo padrone. Dopo tanta insistenza gli viene condonato il debito, ma il servo incontra un altro servo che gli deve cento denari (circa 30 grammi d’oro), e, nonostante le insistenze, non lo perdona. La conclusione della parabola, segnata dall’indignazione del padrone dinanzi al servo a cui lui aveva condonato il debito, che non aveva saputo condonare un piccolo debito al suo collega, ci racconta la giustizia di Dio ma anche la necessità di perdonare non solo sette volte, ma settanta volte sette, cioè all’infinito, come noi veniamo perdonati da Dio. Dinanzi all’amore di Dio che sempre perdona, viene chiesto di essere sempre pronti a nostra volta, al perdono. Il perdono è per ciascuno e per le nostre comunità cristiane, lo spazio dell’accoglienza, del dialogo, e di un nuovo stile di rapporto fraterno. Noi, nelle nostre famiglie, comunità, gruppi, siamo capaci di perdonare? Riconosciamo di essere peccatori e di ricevere sempre il perdono di Dio? Ci regaliamo tempi e spazi di confronto, dialogo e perdono? Tutti sperimentiamo il perdono di Dio, ma anche la consapevolezza di quanto sia difficile perdonare il fratello quando sbaglia.
Crediamo davvero che ogni incontro, ogni relazione umana può crescere e migliorare o addirittura cambiare radicalmente, quando impariamo ad accogliere l’altro, ad ascoltarlo e a perdonarlo. La misericordia di Dio verso di noi, e la capacità di perdonare i nostri fratelli, sono caratteristici della nostra fede cristiana. Imparare ad essere misericordiosi, non è semplicemente fare alcune azioni buone, ma è assumere un nuovo stile e atteggiamento di vita, che deve caratterizzare il nostro vissuto quotidiano. Chiediamo al Signore la capacità di accogliere il suo perdono e di trasformarlo in amore verso tutti i fratelli che incontriamo, specie i più fragili e bisognosi dell’abbraccio rigenerante di Dio.
 
Fr Giuseppe Piga
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