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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 3 maggio 2020

Commento al Vangelo di Giovanni 10,1-10

IL BUON PASTORE SI PRENDE CURA DI NOI

La quarta Domenica di Pasqua ci invita a rivolgere i nostro sguardo a Gesù, attraverso la l’icona del Buon Pastore. Lui è il Pastore che, con pazienza e mitezza, guida il suo gregge, e lo conduce. Nella Bibbia il Signore è spesso presentato come il Pastore del popolo d’Israele, e il suo popolo viene definito il suo gregge.  Gesù non è come altri pastori che non si curano del gregge, o che addirittura cercano il proprio interesse, ma è totalmente e sanamente preoccupato delle sue pecore, le conduce, e per esse dona la vita.Il Buon Pastore entra nell’ovile attraverso la porta, le pecore riconoscono la sua voce, egli le chiama per nome, e le conduce fuori. Molto importante per noi riflettere su Gesù che chiama ciascuno per nome e conduce ogni suo figlio perché non si disperda. Le pecore, e fuori dall’immagine, noi, ci riconosciamo amati, cercati, accolti, curati dal Pastore che per noi ha dato la vita attraverso la sua morte e resurrezione. L’immagine del pastore e delle pecore, ci rimanda all’unità del gregge e dunque all’unità del popolo di Dio edella Chiesa, i cui figli si riconoscono fratelli e sorelle, condotti dall’unico pastore e salvatore. Il mistero pasquale ci dà la certezza di essere amati dal Signore, che per noi ha versato il suo sangue. E se riconosciamo che la strada della vita è lunga, faticosa, e spesso segnata da dolore, sofferenza, abbiamo la certezza di essere cercati e accompagnati con amore, dunque non siamo soli, ma il Signore è sempre con noi. A noi il compito di riconoscere la sua voce che ci chiama, la gioia di sentirci profondamente amati, e l’impegno di ascoltare ogni giorno la sua voce. Siamo tutti alla ricerca del senso della vita, e soprattutto quando siamo terribilmente provati da preoccupazioni, sofferenze, povertà e solitudini, o quando ci sentiamo abbandonati dalle nostre guide, ci sentiamo dispersi e confusi. Anche oggi, in mezzo alla tempesta in atto, a causa del corona virus, ci sentiamo umanamente deboli e confusi, non sappiamo cosa e come fare. Abbiamo bisogno di sentirci amati e custoditi, abbiamo bisogno di sapere che tutti coloro che hanno responsabilità in ambito civile ma anche religioso, abbiano davvero cura della nostra vita, e non siano guidati da motivazioni di interesse personale o di parte. Il Signore, Buon Pastore, oggi vuole garantire la nostra vita, e attraverso la sua Parola e la comunità ecclesiale, ci dona in abbondanza la vita. Inoltre, il Signore ci raggiunge attraverso tanti fratelli e sorelle che, offrono tempo, ascolto, vicinanza, attenzione e tanti servizi, per dirci che la Carità maiuscola di Cristo che ha dato la vita per noi, si manifesta ancora oggi, attraverso la nostra carità e il nostro prenderci cura dei fratelli.

P. Giuseppe Piga

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