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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 23 febbraio 2020

Commento al Vangelo di Matteo 5,38-48

Dalla Legge all’Amore per i nemici e per ogni uomo

Il Vangelo di questa domenica, nella continuazione tematica del brano propostoci domenica scorsa, ci riporta al “Discorso della montagna”, e alla “giustizia” che siamo chiamati a vivere come credenti. Alle antitesi proposte da Gesù nel Vangelo di domenica scorsa, oggi ne vengono presentate altre, che ci rivelano come Gesù sia venuto non ad abolire la Legge, ma a superarla attraverso il precetto dell’amore. “Avete inteso che fu detto Occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico”, era il tratto di una legge che, nell’Antico Testamento, voleva arginare e contenere la vendetta, ma Gesù ci invita ad un nuovo atteggiamento e ad azioni di pace.  Se il malvagio, attraverso la sua violenza, provoca una risposta di altrettanta violenza, il credente risponde con bontà, ascolto, attenzione e probabilmente potrebbe orientarsi anche a cercare il bene per lo stesso malvagio.  E quando vieni costretto a cedere “la tunica” o fare qualche servizio, (come era solito tra i romani), il discepolo decide di compiere tali gesti non più per costrizione ma di spontanea volontà, per amore del fratello e per amore di Cristo.  Il momento più alto di questo discorso di Gesù è l’invito ad amare i nostri nemici, senza rimanere nella logica del male e della vendetta, ma assumere la nuova logica del perdono e dell’amore: “amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”.Tutto il Vangelo e l’insegnamento di Gesù, è una testimonianza di amore sino alla donazione totale sul legno della croce, e il discepolo di Gesù è invitato a compiere lo stesso percorso.  Davvero sorprendente e nuovo ricevere un mandato così sconvolgente e innovativo, e porsi dinanzi al nemico con atteggiamento di fratello che per lui prega, affinché possa cambiare stile ed incontrare l’amore di Dio, che “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni”.Nel momento in cui supero me stesso, e con la forza della parola di Gesù, riesco a pregare e ad amare il nemico, da quel momento egli, per me, non sarà più nemico, ma diverrà fratello con cui camminare insieme. Gesù conclude con l’esortazione”siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”, per dirci o ricordarci che pur con tutto l’impegno che metteremo nell’amore per gli altri, mai potremo sentirci apposto o arrivati, perché il nostro sguardo non si ferma su noi o sulle nostre azioni, bensì su un amore e su una perfezione che è quella stessa di Dio, difronte alla quale comprendiamo come i nostri gesti di accoglienza, ascolto, prossimità, rispetto del fratello, non avranno mai termine sino alla consumazione dei nostri giorni, perché l’amore rimane l’unica grande testimonianza di fede, che siamo chiamati a dare al mondo.

P. Giuseppe Piga

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