Commento al Vangelo di Giovanni 1,29-34
Abbiamo ormai concluso il tempo di Natale, e con questa domenica entriamo nel tempo Ordinario, nella ferialità, tempo in cui facciamo tesoro di quanto vissuto e celebrato nel mistero dell’Incarnazione e della manifestazione del Signore. Quasi in continuazione della celebrazione del Battesimo di Gesù, oggi il Vangelo ci fa sostare ancora dinanzi alla figura di Giovanni il Battista che riconosce in Gesù il Messia, sul quale si è posato lo Spirito Santo. Oggi ci viene presentata la rivelazione che Giovanni riceve da Dio e che trasmette a quanti vanno ad ascoltarlo. Giovanni è uno che ascolta la Parola di Dio, ed è solo in virtù di questo, che riconosce l’identità di Gesù come l’Agnello di Dio, e la sua missione come Messia. Giovanni vede Gesù venire verso di lui e dice: ”Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!” Gesù toglie il peccato, riconcilia con il Padre e ci riconduce alla comunione con Lui. Gesù rivela l’amore e la misericordia di Dio Padre che ci comunica la gioia del nostro essere cristiani. Giovanni racconta la sua esperienza e quanto gli è stato rivelato su Gesù: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. Giovanni passa dalla non conoscenza alla conoscenza di fede che gli viene concessa, ma crediamo che in lui e in ciascuno di noi, la conoscenza del Signore non la si ha una volta per tutte, ma attraverso la Grazia, cresciamo di giorno in giorno nella conoscenza, nella consapevolezza e nella capacità di dare testimonianza. E la testimonianza che siamo chiamati a dare, non è un semplice pensare o credere a Gesù, secondo nostri gusti o parametri personali, ma secondo quanto la Scrittura ci rivela, e la Chiesa insegna. Come cristiani, nel Battesimo, e ogni giorno, attraverso la preghiera e la vita di Grazia, noi facciamo
l’esperienza viva dell’incontro con il Signore. L’esperienza di Dio si trasforma in conoscenza profonda che cambia tutta la nostra esistenza. Difronte al Signore, all’Agnello di Dio, dobbiamo chinarci e credere che Lui è il Signore, e davanti a Lui siamo chiamati a prendere le nostre piccole e grandi decisioni riguardo alla nostra adesione di fede ma anche al nostro rapporto con i nostri fratelli. Se riconosciamo Gesù, allora ogni uomo e donna e ogni povero e sofferente incontrato sarà un riflesso dell’amore di Dio, e noi dobbiamo guardarli e accoglierli nel Suo nome e sostenerli e accompagnarli con la Sua forza che è la forza e il coraggio dello Spirito di Dio.
P. Giuseppe Piga
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