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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento vangelo 1 marzo 2020

Commento al Vangelo di Matteo 4,1-11

NEL DESERTO PER FARE ESPERIENZA DI DIO

Con il Mercoledì delle Ceneri, siamo entrati nel “tempo forte” della Quaresima, tempo privilegiato offerto a tutti, per un cammino di conversione e di “ritorno al Signore”. Il segno penitenziale delle ceneri, con cui ci siamo introdotti alla Quaresima, ci rende consapevoli dei nostri limiti e peccati, e del continuo bisogno di conversione attraverso la preghiera, il digiuno e la carità. Con la prima domenica di questo tempo penitenziale, siamo condotti con Gesù, nel deserto, laddove Lui, solidale con gli uomini, sperimenta le tentazioni, e sa affrontarle e vincerle con la forza di Dio. La scena delle tentazioni è dominata dal deserto, luogo di solitudine, di prova, ma anche di incontro con se stessi e con Dio. Gesù digiuna per “quaranta giorni e notti”, privandosi dell’essenziale e ponendosi in totale e stretta dipendenza da Dio, e assume su di sé la debolezza e i peccati del popolo di Israele, caduto molte volte nella solitudine e nella incredulità, e nel momento di maggiore debolezza, il diavolo si accosta per tentarlo. Le tre tentazioni che Gesù vive, ricordano alcuni momenti importanti della vita del popolo: la tentazione del pane, evoca la manna nel deserto, e conferma che Gesù mostra di essere Figlio di Dio; la tentazione del tempio, ricorda il racconto dell’acqua dalla roccia, e ci ricorda di mettere sempre Dio al primo posto nella nostra vita. La terza tentazione ci dice che dobbiamo vivere la fedeltà al Signore, come unica via perché si realizzi in noi il Suo progetto di salvezza, e quindi, solo Dio dobbiamo adorare e avere come riferimento di vita.  In questa Quaresima siamo chiamati anche noi, a stare e vivere il deserto, come condizione per conoscere noi stessi e per purificare il cuore, attraverso l’ascolto della Parola di Dio. Quali le tentazioni della nostra vita, della nostra società, delle nostre comunità?  Anche noi siamo tentati di mettere al primo posto il bene economico e materiale, o utilizzare il sacro per sottomettere gli altri, o dominare il mondo anziché servirlo. Chiediamo al Signore, la grazia di vivere questa Quaresima come un tempo speciale di ascolto della Parola, di servizio concreto ai fratelli che vivono nel bisogno, e di testimonianza di fede. Invochiamo il Signore: O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.

P. Giuseppe Piga

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