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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Commento Domenica delle Palme 2020

Commento al Vangelo Matteo 21,1-11 e 26,14-27,66

GESU’ CI INSEGNA LA STRADA DELLA DONAZIONE TOTALE E DEL SERVIZIO

La Quaresima di quest’anno, vissuta in quarantena, ci ha offerto il tempo per guardare Dio, per lasciarci guardare da Lui; per andare nel deserto e comprendere chi siamo e percepire la Sua presenza; per ascoltare la Sua Parola; per essere con Lui trasfigurati; per dissetarci dell’acqua viva; per ricuperare la vista; per risorgere e uscir fuori dai nostri peccati e dalle nostre tombe; per crescere con il Vangelo e per imparare a vivere da cristiani.  Ora, con la Domenica delle Palme, o della Passione del Signore si apre la Settimana Santa, centro di tutto l’anno liturgico, a cui attingere come alla sorgente della salvezza. E se la quaresima ci ha preparati a vivere questi giorni, ora vogliamo immergerci nel mistero della totale donazione di Cristo, nella sua morte e resurrezione, per essere, in Lui, creature nuove. La liturgia di oggi, introduce la celebrazione con la benedizione delle palme, e ci aiuta a contemplare il mistero della Pasqua, comprendendo l’umiliazione del Signore, sino alla morte e alla morte di croce. Oggi Gesù entra trionfalmente nella città santa di Gerusalemme, e viene accolto dalla folla osannante, ma l’onore e la festa si trasformeranno rapidamente in disprezzo e umiliazione nei confronti di Gesù, che verrà condotto alla crocifissione e alla morte. Ma Lui abbraccia la croce, e nel suo amore al Padre, offre se stesso per tutti i peccati del mondo. Noi siamo chiamati, oggi, in questo difficile tempo della storia del mondo, ad unirci al sacrificio di Cristo e offrire a nostra volta la solitudine, la fragilità, la paura, la povertà, la ristrettezza, la malattia, e sentirci compagni di strada di quanti vivono altre forme di povertà materiali, morali, di senso della vita, spirituali o di ristrettezza.  Questa Settimana tutta speciale, ci fa entrare con Gesù nel Cenacolo, laddove Lui istituisce l’Eucarestia, e ci insegna a metterci al servizio dei fratelli attraverso il gesto della lavanda dei piedi. Ci fermeremo poi a contemplare il mistero della sua morte e del silenzio di una attesa, che apre i nostri cuori a vivere la gioia immensa della grande notizia, della Resurrezione del Signore.  Quest’anno, in via eccezionale, a causa della Pandemia, non vivremo comunitariamente il triduo pasquale, ma ognuno e ogni famiglia e comunità, nel suo luogo di vita,che si trasformerà in una piccola chiesa domestica, nella quale quest’anno, Gesù rinnoverà la sua offerta per tutti e per ciascuno.Chiediamo al Signore di aprire il nostro cuore alla sua grazia, per comprendere che da soli non ci salviamo, ma abbiamo bisogno della comunione, del servizio donato e/o ricevuto e della fraternità con tutti i nostri fratelli. Lui si carica il peso delle nostre sofferenze e si spoglia dei suoi privilegi, perché noi possiamo trovare in Lui la risposta e la forza difronte alle nostre umane debolezze.

P. Giuseppe Piga

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