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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

Casco Bianco in Africa

“Alla violenza qui non si può che rispondere con la violenza”, mi è stato detto…Non ci ho mai creduto. La violenza genera violenza, piuttosto. E l’amore allora? Senza voler fare poesia, posso affermare con certezza che dare amore a chi non ne ha mai ricevuto, ne genera altrettanto. “Chi sa di essere amato ama a sua volta,e chi è amato può raggiungere qualsiasi scopo, specialmente con la gioventù”; mai concetto di don Bosco può essere più vero in una realtà come questa.Il mio stesso timore iniziale, lamia ignoranza, mi hanno portata in principio ad essere schiva e diffidente… Ma se scegli la missione, scegli di amare senza riserve. Abbandonata quindi ogni mia incertezza, i ragazzi hanno sentito il mio nuovo approccio,e si sono lasciati amare,rispondendo con il rispetto ela fiducia. Il mio nome urlato dai ragazzi che vivono per strada mentre giro per la città, i bambini che corrono per arrampicarsi sulla mia macchina, i loro piccoli“cadeaux”, braccialettini e collane come regali, mi ricordano che dare loro rispetto e dignità ci mette sullo stesso identico livello.Quando in cucina preparo con loro il pranzo, mi fermo ad osservarli mentre si fanno in quattro per aiutarmi: chi pesta il pepe, chi sbuccia l’aglio,chi taglia le patate, chi butta la spazzatura, chi lava le stoviglie, e non importa se si crea un gran caos, se a volte si scatenano le risse, se il pasto non è un granché…la condivisione di quel momento non ha prezzo.E quando invece qualcuno mi insulta, se la prende con me,ride di me? Sono umana, e non è piacevole. Ma la sfida è comprendere che sono lì per stare al loro servizio, non per punirli o per rispondere con la stessa moneta, ed è lì che l’amore deve essere moltiplicato all’ennesima potenza.E quando la frustrazione mi invade per non sapere sempre esattamente come lavorare con bambini con disabilità? Allora mi chiedo che me ne faccio dei miei studi di diritto, o dei miei 28 anni,se non ho grandi competenze in proposito… Ma poi è sufficiente entrare in classe, vedere i bambini che mi vengono incontro,che sprizzano tutto l’entusiasmo del mondo, che imparano con i loro modi e i loro tempi, e allora mi rimprovero per aver dubitato della forza e delle capacità che Dio mi dà. Sì, perché Gibuti mi mette sempre di fronte al mio rapporto con Lui, provocando lamia fede, sfidandola ad essere autentica. Cadere nella rabbia,nella frustrazione, nella sensazione di solitudine, è molto semplice in questa realtà, ed è qui che mi aggrappo alla fede,sapendo che per essere degna della mia missione devo fidarmi ciecamente, e amare senza riserve.Quando guardo ogni persona che incrocio nel mio cammino qui a Gibuti, mi chiedo sempre con sgomento se nel mio cuore c’è posto anche per questa nuova creatura; mi accorgo poi che la fede mi consente di moltiplicare le mie energie, senza paura.Una frase di Annalena Tonelli,laica missionaria in Kenya e in Somalia uccisa nel 2003, mi accompagna sempre in questo mio percorso: “In Africa si viene per gli uomini, ma si resta solo per Dio!”.

Prima parte
Parte seconda
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