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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

La giornata di riflessione, che si svolgerà venerdì 17 maggio 2013 a Roma, presso la sede di Caritas Italiana (via Aurelia, 796), si pone l’obiettivo di
fare il punto sull’impegno delle Caritas in Italia su questo tema, analizzando le nuove sfide che l’evoluzione della malattia e delle risposte ad essa
comportano anche per le comunità cristiane, chiamate comunque a farsi prossime verso i più deboli, e provando a progettare piste di lavoro comuni.

La storia dell’Aids è relativamente recente e le conoscenze per prevenirlo e combatterlo sono in continua evoluzione: si aggiornano gli studi scientifici
sulla malattia, vengono sperimentati nuovi farmaci, si ricercano vaccini. A oltre 30 anni dalle prime diagnosi oggi è una malattia curabile, ma tuttora non guaribile. Ormai se ne parla poco, ci si è assuefatti alla sua presenza e spesso si ritiene che la sua carica di morte e sofferenza sia quasi del tutto esaurita. L’Hiv/Aids non è e non è mai stata solo una malattia infettiva, ma ha un alto costo per la persona, la famiglia, la società in termini sociali, sanitari, economici. Molte Caritas diocesane si sono interrogate già dagli anni ‘80 su come rispondere a quella che allora appariva come l’emergenza Aids. Furono
messe in atto iniziative di sensibilizzazione e informazione, organizzati corsi per volontari, aperte strutture di accoglienza per i malati che dovevano essere dimessi dagli ospedali e non avevano nessuno che potesse accoglierli.

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