È emergenza umanitaria
È emergenza umanitaria in Repubblica Centrafricana, dove la crescente crisi politica, iniziata da diversi mesi, è sfociata in colpo di stato. Il gruppo ribelle Seleka ha conquistanto con un’azione militare la capitale Bangui, lasciando sul campo già centinaia di vittime e mettendo a ferro e fuoco la città con razzie e violenze. Il presidente Francois Bozizé, al potere dal 2003 dopo contestatissime elezioni, ha abbandonato il paese rifugiandosi prima in Repubblica Democratica del Congo e poi in Camerun, il leader dei ribelli Micheò Djotodia si è autoproclamato nuovo presidente della Repubblica Centrafricana. Immediata la condanna delle Nazioni Unite e dell’Unione africana, che ha sospeso il Paese e stabilito sanzioni contro i ribelli. Ieri all’udienza generale, Papa Francesco ha lanciato un appello, assicurando la sua «preghiera per tutti coloro che soffrono, in particolare per i parenti delle vittime, i feriti e le persone che hanno perso la propria casa e che sono state costrette a fuggire. Faccio appello perché cessino immediatamente le violenze e i saccheggi, e si trovi quanto prima una soluzione politica alla crisi che ridoni la pace e la concordia a quel caro Paese, da troppo tempo segnato da conflitti e divisioni». Caritas Italiana segue il susseguirsi degli avvenimenti ed è in costante contatto con la rete Caritas nel paese.
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