Lunedì 11 febbraio 2013
Perché una Giornata Mondiale del Malato
Non sarebbe sensata una Giornata all’anno per l’ammalato, se non divenisse strumento e occasione per ravvivare l’attenzione quotidiana della Chiesa a chi è sofferente e a chi se ne prende cura, sostenendoli con la propria carità ed affidandoli a Dio per Maria.
Sarebbe insensata una Giornata all’anno per il malato, se non fosse un modo per rimotivare il credente che soffre a vivere ogni suo giorno in comunione con il Cristo, il quale ha sofferto nella Sua vita terrena, ed ancora è Lui che oggi nuovamente patisce nel suo corpo che è la Chiesa (vd Mt 25,40 e Col 1,24).
La celebrazione annuale della "Giornata Mondiale del Malato" si propone perciò come obiettivi:
• di sensibilizzare il Popolo di Dio e, di conseguenza, le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi;
• di aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto su quello soprannaturale, la sofferenza;
• di coinvolgere in maniera particolare le diocesi, le comunità cristiane, le Famiglie religiose nella pastorale sanitaria;
• di favorire l’impegno sempre più prezioso del volontariato;
• di richiamare l’importanza della formazione spirituale e morale degli operatori sanitari e, infine,
• di far meglio comprendere l’importanza dell’assistenza religiosa agli infermi da parte dei sacerdoti diocesani e regolari, nonché di quanti vivono ed operano accanto a chi soffre.
(Dalla Lettera Istitutiva della della Giornata Mondiale del Malato del Beato Giovanni Paolo II papa, del 13 Maggio 1992)
Il Buon Samaritano: "Va’ e anche tu fa lo stesso" (Lc 10,37)