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OLTRE L’OSTACOLO
In Italia si contano oltre 1 milione di poveri assoluti in più rispetto al prepandemia, arrivando al valore record di persone in stato di povertà assoluta, 5,6 milioni (pari a 2 milioni di nuclei familiari).
L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%), anche se la crescita più ampia, registrata da un anno all’altro, si colloca nelle regioni del Nord (dal 5,8% al 7,6%).

Dal Rapporto povertà 2021

MEMORIA, VERITÀ, GIUSTIZIA

Sono le tre parole che meglio riassumono la XV giornata della memoria e dell’impegno organizzata a Milano Sabato 20 Marzo 2010 da Libera.

Già dalla mattina, due ore prima della partenza del corteo, le linee della metro sono già piene, sono piene di ragazze e ragazzi che portano colore, portano un’ aria nuova più fresca a questa fredda città color cemento. La prima cosa di cui mi rendo conto appena uscito dalla metro è la grandezza del corteo in senso fisico: è un fiume di colori, accenti; associazioni nomi e numeri viene da pensare, tutti riuniti qui perché "In Lombardia le mafie sono presenti – come ha detto Don Ciotti – per noi e’ importante sottolineare le cose positive che ci sono ma anche cogliere le ferite, le contraddizioni. E’ una regione stupenda ma dove le mafie hanno costruito tanti percorsi", siamo tutti qui per Manifestare nel senso più puro della parola, che è quello di "rendere noto, mostrare apertamente" che così come in tutta Italia, da Corleone fino a Milano è presente la mafia, così vogliamo essere presenti noi con le nostre associazioni e/o con le nostre individualità, dai Corleonesi ai Milanesi passando per le ong provenienti da 30 peasi europei e dall’ America Latina.

Arriviamo in Piazza Duomo e illuminiamo la piazza con le bandiere di libera, delle associazioni giovanili, delle acli, di legambiente, di ammazzateci tutti e delle parti d’ Italia da cui proveniamo; dal palco ci ricordano la storia di Giorgio Ambrosoli, avvocato ucciso nel ’79 proprio a Milano, e viene letta la sua ultima lettera indirizzata alla moglie così come ci vengono letti i nomi di tutte le vittime di mafia, ad ogni nome segue un silenzio rotto solo da dei timidi applausi, che si liberano con più forza in occasione di vittime che abbiamo assunto a simboli della lotta alla mafia. Quando Don Ciotti si avvicina al microfono la piazza esplode in un applauso, lui ci zittisce: non è il momento di applaudire o "rendere noto, mostrare apertamente" o almeno non solo, è quello di arrabbiarci, di agire di difendere la nostra terra, perché é inutile parlare di Peppe Diana, Peppino Impastato, Giancarlo Siani, Falcone e Borsellino se il ricordo è fine a sé stesso. "La ricchezza della democrazia è data da chi ha il coraggio di portare avanti il proprio impegno".

"Pensare globale e agire locale" è per molti uno slogan, per alcuni un modo di agire; a Castel Volturno l’ idea è sempre stata un pò quella e la manifestazione ne è parte integrante perché, se è nostro dovere ricordare le vittime, allora diventa ancora più importante il "fare". Alla fine del precedente progetto ("Se Ognuno fa Qualcosa…"), completatosi nel campo di Libera di Castel Volturno, ho iniziato a dare più importanza a ciò che viene chiamato "mondialità" e in particolar modo all’ aspetto della cittadinanza attiva. "La ricchezza della democrazia è data da chi ha il coraggio di portare avanti il proprio impegno". Ripeto questa frase non perché sia di Luigi Ciotti, ma perché quell’ "IMPEGNO" che lui scandisce pesa come un macigno: non c’è niente di eroico nel fare ciò che è nostro dovere, il nostro impegno; il problema del nostro paese è che gli standard si abbassano ogni anno che passa e chi fa bene il proprio lavoro diventa un eroe in modo che chiunque non ci metta lo stesso impegno rappresenti la normalità. Globale, Locale, Dovere sono parole che forse non vengono pronunciate alla manifestazione ma sicuramente pesano sulla piazza del Duomo, sono parole che arrivano dai campi di Libera e una delle poche vie per ricordarci, quando torniamo a casa, qual’è la nostra parte, sia per dovere o giustizia, il che spesso coincide.

Fabrizio Cuccu – Volontario Progetto “Molto si può fare”

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